Con il termine modificatori reologici si fa riferimento a sostanze che modificano il comportamento reologico della sostanza alla quale vengono aggiunte. Questo vuol dire intervenire su parametri quali la viscosità e la densità, tuttavia è errato classificarli come viscosizzanti oppure come addensanti, in quanto tali termini non rispecchiano i reali effetti di queste sostanze.
Una volta che interagiscono con un solvente, infatti, i modificatori reologici tendono infatti a formare un reticolo che ne modifica la struttura, nonostante il meccanismo d’azione vari a seconda della sostanza. In relazione alla loro origine ne esistono di quattro tipologie, ovvero naturali, naturali modificati (derivati sintetici dei modificatori reologici naturali), sintetici (da derivati del petrolio) e inorganici (minerali e loro derivati).
Di seguito ne vediamo alcuni dei principali impieghi in industria.
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Fanghi di perforazione
I fanghi di perforazione sono dei fluidi utilizzati in geotermia per la perforazione dei pozzi di ricerca di acqua, vapore o idrocarburi; più precisamente per azioni quali la lubrificazione della trivella di perforazione o convogliare in superficie i frammenti di terra e roccia prodotti dalla trivellazione. Con i modificatori reologici viene soddisfatta l’esigenza di generare una struttura con un’alta capacità di sospensione, che si comporta come un solido elastico a riposo e come un fluido quando viene applicata una forza.
Cementi
I modificatori reologici vengono anche impiegati nel settore cementi e calcestruzzi: qui la necessità è quella di mantenere la coesione del calcestruzzo e minimizzare gli attriti tra i materiali. Il calcestruzzo rimane così omogeneo quando fresco e durevole quando indurito, con vantaggi per tutte le fasi di pompaggio, getto e posa in opera.
Settore minerario ed estrattivo
Nel settore minerario le proprietà reologiche dei prodotti condizionano aspetti quali la progettazione e il funzionamento dei sistemi di trasporto, miscelazione, classificazione dimensionale, macinazione, concentrazione per gravità, flottazione e disidratazione. Tali proprietà possono essere modificate a beneficio della lavorazione dei minerali con appositi modificatori reologici.
Pitture e vernici
Nel settore pitture e vernici ad acqua, l’utilizzo di modificatori reologici consente di beneficiare di un’azione addensante e antisedimentante, e imprimere quindi alla formulazione del prodotto caratteristiche necessarie per prestazioni ottimali.
Cosmetici
Nella cosmesi i modificatori reologici hanno un vasto impiego: vi sono gli ispessenti, che aumentano la viscosità delle formulazioni cosmetiche, i gelificanti, per creare soluzioni gel acquose oppure oleose, e gli stabilizzanti, per incrementare la stabilità delle emulsioni e delle dispersioni.
Detergenti per la casa e il corpo
Infine, i modificatori reologici vengono impiegati anche per la produzione di detergenti per la persona e per l’housekeeping. In questo caso servono ad ammorbidire il prodotto e per l’azione addensante o sospensivante, nonché per incrementarne l’estetica.
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